Un libro per voi: “Sconfitti” di Corrado Stajano
di Marco Travaglini|
Corrado Stajano ha 91 anni (è nato a Cremona il 24 settembre del 1930). Giornalista e scrittore noto per il suo impegno civile, ha lavorato per i più importanti quotidiani e settimanali italiani. Ha pubblicato libri memorabili (tra i tanti ricordiamo Il sovversivo, l’inchiesta sulla morte dell’anarchico Franco Serantini; Africo e Un eroe borghese, sull’assassinio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli; Patrie smarrite e Destini), ha firmato per la Rai documentari televisivi di alto profilo culturale. Non ama il computer e scrive a matita, “una Stadler 2B”.
Il suo ultimo libro si intitola Sconfitti (Il Saggiatore) e racconta con lucidità l’Italia di oggi e i fatti che l’hanno segnata nel secondo dopoguerra. La principale caratteristica del volume? È semplicemente bellissimo. È intriso da una vena amara ed è molto importante. Riannoda il filo degli incontri di una vita e riflette sull’Italia di oggi che non è quella in cui sperava di vivere (come si intuisce dal titolo del libro).
Dall’incubo della pandemia che soffoca il mondo al lungo flashback sul Novecento italiano quasi che l’emergenza sanitaria pregiudichi ogni tentativo di sciogliere i nodi del passato consentendo alla nazione di diventare un paese moderno. Stajano recupera la memoria delle stragi senza colpevoli, degli scandali politici e della criminalità organizzata, i veleni della propaganda nazionalista e populista.
Sostiene come la storia più recente del Belpaese non sia altro che il residuo di lacerazioni e contraddizioni irrisolte. Da qui la scelta di indagare il passato per comprendere questo nostro tempo: la guerra partigiana, la ricostruzione, la trasformazione della campagna, i protagonisti del boom economico, le rivolte operaie; la strage di piazza Fontana e il tragico volo dell’anarchico Pino Pinelli, entrato vivo e uscito morto dalla Questura di Milano, la bomba alla stazione di Bologna, l’assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, il maxi-processo di Palermo e la strage di Capaci, l’ascesa imprenditoriale e politica tra luci ed ombre di Silvio Berlusconi.
Anche la pandemia “sembra la coda della cometa tossica del passato” e ancora una volta ci si pone la domanda “se riusciremo a dar fiato a una politica della dignità, a ritrovare il senso etico, civile e la speranza”. Corrado Stajano compie una scelta netta: “Mi sembra sia venuto il tempo di risuscitarli i ricordi del sanguinante Novecento; riveder storie e destini”. Lo fa dal punto di vista degli sconfitti, di coloro che “hanno sperato e lottato inutilmente per un’Italia migliore”.
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