Un libro per voi: "Per la libertà, Raccontare oggi la Resistenza"

Nel progetto d’origine, Per la libertà [1] avrebbe dovuto essere un piccolo dizionario sulla Resistenza e sulla Liberazione. La notizia – rivelata da uno scambio di battute con l’autore – testimonia la necessità di nuove formule per raccontare la guerra partigiana fuori dai miti e dalle celebrazioni. Ma un dizionario non può essere lo strumento più diretto per rispondere a domande non scontate, specie se poste da chi non mastica Storia tutti i giorni: perché festeggiamo il 25 aprile? cos’è stata la Resistenza? chi erano i partigiani? quali episodi ci hanno portato alla Seconda guerra mondiale?
Abbandonata l’idea iniziale, Stefano Garzaro è tornato alla formula antica del raccontare la Storia attraverso le storie. Fatti veri, narrati con un linguaggio avventuroso, adatto soprattutto ai lettori e alle lettrici più giovani, alle persone giunte dall’estero che vogliono scoprire la nostra Storia, agli adulti desiderosi di avvicinarsi a episodi conosciuti in modo approssimativo, agli anziani a caccia di memoria.
Buona parte delle storie vedono protagonisti ragazze e ragazzi, ma non mancano comandanti coraggiosi e primule rosse come Sandro Pertini, Ferruccio Parri, Cino Moscatelli. Per dare completezza alla narrazione, fra una storia e l’altra sono inserite brevi schede sugli avvenimenti chiave dalla Grande guerra alla nascita della Costituzione, e su temi di approfondimento come le leggi liberticide del Regime mussoliniano, le organizzazioni giovanili fasciste, la messa al bando degli scout, il ruolo delle ragazze e delle donne e così via. Ad esempio, la scheda sulla composizione di una banda partigiana ci rivela quanto la Resistenza sia stata un’occasione straordinaria di contatto fra classi sociali a quel tempo distanti anni luce, un prezioso allenamento al dibattito tra le forze democratiche dell’Italia prossima alla liberazione.
Nella banda partigiana, ragazzi che non avevano mai assaggiato la politica ne scoprirono la bellezza, mentre borghesi, operai, contadini si confrontarono per la prima volta dandosi del tu. Nella banda, medici e avvocati con la tessera del Cai, avvezzi alle gite in montagna, rivelarono ai contadini, mai usciti dai loro campi, sentieri segreti sulle alte cime per aggirare il nemico; in compenso, i contadini insegnarono ai borghesi ad accendere un fuoco e a cucinare la zuppa con le risorse del bosco. Ed è curioso scoprire come in molte bande – oltre al comandante, il commissario, il soldato, la staffetta – esistesse il “battezzatore”, cioè un personaggio dalla mente fertile che stabiliva i nomi di battaglia. Come Guido Arata, il Tarzan delle brigate Garibaldi piemontesi, un giovanotto umorale che assegnò senza fantasia il nome di Milan al leggendario comandante Isacco Nahoum, soltanto perché veniva da Milano; ma il giorno in cui si alzava storto, Tarzan era capace di nominare Carciofo o Carota i nuovi arrivati.
Le schede del libro – riconoscibili anche dalla grafica – mantengono il medesimo taglio narrativo delle storie. E qui s’intuisce un supporto didattico al lavoro degli insegnanti. L’obiettivo fondamentale del libro, infatti, non è soltanto fornire informazioni complesse in modo comprensibile, ma definire il confronto tra dittatura e libertà: la prima è semplificazione istintiva, politica ridotta a slogan, uso complottistico dei social, mancanza di verifica; la democrazia è invece ragionamento, dialogo assembleare, educazione alla complessità. Come rispondere dunque allo slogan? Convegni, seminari, celebrazioni hanno la loro funzione, ma le storie di questo libro invitano soprattutto a tessere relazioni fra persone, piccoli gruppi, comunità di idee diverse, per realizzare nuove reti di uomini e donne libere.
Note
[1] Stefano Garzaro, Per la libertà. Raccontare oggi la Resistenza, Piemme, Milano 2024. Prefazione di Michela Cella della Segreteria nazionale Anpi, 190 pagine, 14,50 euro.
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