Un libro per voi: “Là dove fischia il vento”
di Beppe Borgogno
“E fu un peccato che nessuno potesse vedere come si incontrano i mondi lontani, guardandosi attraverso gli anni”.
Tre generazioni a confronto attraverso tre uomini: Amedeo, ex dirigente del PCI che in sogno incontra ancora Berlinguer, Luca, un quarantenne in crisi, e Giorgio, un ventenne carico di speranze, giovane attivista del movimento per il clima.
In questo bel romanzo, il primo di Nicola Favaro[1], la politica è sicuramente un tema, con la grande Storia, che è ben più di una semplice cornice del racconto. Ma è anche un pretesto per far interagire i tre protagonisti, e per dare corpo alle loro personalità. Insieme scelgono di affrontare un viaggio, che parte dalla periferia di Torino e li porta, passando attraverso un pezzo d’Europa, fino al deserto marocchino.
Lo scopo è indagare sull'improvvisa sparizione di Angelo, il padre di Giorgio. Ma il viaggio finisce per permettere ad ognuno di incontrare, di scoprire e di ritrovare molto altro: le loro passioni, la loro necessità di “riparazione” delle ferite e delle fratture del passato, la forza e le ragioni, per ognuno, per affrontare il futuro, tanto quello che ha in sé un inizio quanto una fine.
Il romanzo ha una struttura avvincente, che si sviluppa attraverso diverse finestre quotidiane in cui ognuno racconta il proprio viaggio e quello degli altri. Fino al ritorno a Torino, dove nuove storie iniziano, ripartono o si concludono. Non inganni il fatto che i tre protagonisti sono uomini: in realtà, sono determinanti le figure femminili che si incontrano nel romanzo, decisive per le scelte dei tre protagonisti maschili e per dare un senso ed uno sguardo nuovo alla loro vita.
Così come la politica, anche il vento di cui si parla nel titolo è insieme un pretesto ed una realtà. “Fischia il vento” è il simbolo della passione, dell’impegno e anche del sacrificio di intere generazioni. Ma nel romanzo i luoghi in cui il confronto tra i protagonisti ed anche le loro riflessioni diventano importanti sono segnati dal vento, come se proprio il vento li aiutasse ad avvicinarsi e a capirsi ancora meglio. E il vento, si sa, è qualcosa che trasforma, che sposta, che cambia. Che non lascia le cose al loro posto, come deve succedere, e succede, ad Amedeo, Luca e Giorgio.
Note
[1] Nicola Favaro, Là dove fischia il vento, Edizioni Ensemble, 2024
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