Salone del Libro di Torino. E alla fine anche Lo Russo s'arrabbiò...
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo questa volta ha sbottato. Il suo è un quasi "fatevi più in là", rivolto con il garbo e il tatto che reclama il suo ruolo istituzionale, ai privati che controllano il marchio commerciale del Salone di Torino. In una nota, oggi, 16 febbraio, il primo cittadino è intervenuto sulla vexata quaestio della Direzione del Salone del Libro chiedendo ai soci privati, in sostanza, di chetarsi e di cedere il passo alla politica. Ma a quella locale, cioè alla Città di Torino, senza la tentazione di favorire il protagonismo di ministri e sottosegretari del governo Meloni.
Nella stessa nota, il sindaco Lo Russo, preso atto che si è chiusa "la procedura di selezione del Direttore del Salone Internazionale del Libro per il triennio 2024-2026", ritiene altresì definitivamente "conclusa l’attività del Comitato costituito dall’Associazione Torino, La Città del Libro, dalla Fondazione Circolo dei Lettori, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino”. E a chi non fosse ancora del tutto chiaro l'effetto di tale conclusione, Lo Russo ricorda che "come risulta dai verbali non si è raggiunta la necessaria condivisione all’interno del comitato". Una sottolineatura per riaffermare che il nulla di fatto di oggi di fatto obbliga la città ad assumersi le responsabilità che le competono, sebbene socio di minoranza: in primo luogo, il mantenimento, afferma "del forte investimento economico in quanto parte fondamentale dell’offerta cultuale di cui siamo convinti sostenitori".
Il sindaco: "Sul Salone dichiarazioni inopportune"
Aggiunge ancora Lo Russo: "Abbiamo apprezzato lo sforzo proposto dal soggetto privato di coinvolgere anche la Città nella scelta del nuovo Direttore del Salone del Libro (il successore di Nicola Lagioia ndr.) attraverso una manifestazione di interesse. Prendiamo atto con rammarico che la procedura avviata e, oggi definitivamente conclusa, non ha consentito di individuare in modo unitario il Direttore per le prossime edizioni”.
Tuttavia, sul ping-pong delle candidature della scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal, fino allo scorso 2 febbraio al timone del Circolo dei Lettori di Torino, e dello scrittore Paolo Giordano, il sindaco di Torino non ha potuto tacere "un profondo disagio relativamente alle numerose e, a nostro giudizio, inopportune dichiarazioni ed interviste pubbliche, avvenute nel pieno svolgimento della selezione, di componenti della commissione di valutazione e di esponenti politici a supporto di alcuni candidati”.
Probabile riunione della V Commissione del Comune
Ora, per l'Amministrazione torinese è il momento di remare nell'unica direzione comprensibile ai cittadini e al movimento d'interesse che il Salone del Libro ha costruito in decenni di attività: "garantire il successo dell’edizione di quest’anno, il cui programma Attraverso lo specchio merita tutto il nostro impegno", ha detto Stefano Lo Russo che non rinuncia, ha precisato ancora, a "individuare con il Presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro Silvio Viale e il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio il percorso migliore per l’individuazione del Direttore del Salone per il triennio 2024-2026".
Intanto, in Sala Rossa le minoranze di centro destra stanno affilando le spade. Secondo alcune indiscrezioni, sul tavolo del sindaco dovrebbe arrivare una richiesta di comunicazione per la seduta di lunedì prossimo, che Lo Russo parrebbe però intenzionato a dribblare per favorire la convocazione della Quinta commissione (cultura, istruzione e sport) e la discussione tra i capigruppo dei partiti.
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