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Il taccuino politico della settimana: fantasmi del passato e fantasmi del futuro

a cura di Claudio Artusi |

Nella settimana appena trascorsa fra i molti, vi sono due episodi e relativi commenti politici, su cui pongo l’attenzione. Il pestaggio di Stato avvenuto da parte delle guardie carcerarie di Santa Maria Capua a Vetere, su cui la Porta di Vetro è intervenuta venerdì scorso (https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2021/07/model_-menandro.pdf), ha scoperchiato un vaso di pandora di situazioni non degne di una democrazia e di una storia di civiltà come quella italiana ed ha riportato alla memoria, nel contempo, i fatti di Genova del G8 (luglio 2001) con il pestaggio avvenuto nella caserma Diaz di Bolzaneto. Santa Maria Capua Vetere, vent’anni dopo. Se le Istituzioni si mettono sullo stesso piano della criminalità in quanto a mezzi di sopraffazione sono perdenti in partenza e su questo terreno non devono esserci né se, né ma. Invece le espressioni di solidarietà giunte alle guardie carcerarie da Salvini e dalla Meloni vanno in segno opposto e, anche inconsapevolmente, possono aprire una falla nella convivenza democratica del paese, su cui tornerò a conclusione di questa nota. La sottoscrizione, sempre da parte di Salvini e della Meloni, del manifesto sovranista in compagnia di alcuni leader europei, che non hanno storie e valori coincidenti con quelli di casa nostra, oltre che essere una contraddizione in termini della adesione alla linea Draghi, rappresenta una crepa nella politica atlantista e europeista che bene o male e io dico più bene che male ha guidato lo sviluppo del paese dal dopoguerra ai giorni nostri. Entrambi questi episodi potrebbero essere ridimensionati a forme di comunicazione pre elettorale, che ciascun partito sta cercando di intestarsi per non perdere l’identità a fronte del quasi unanimismo del governo Draghi. E credo che nelle intenzioni dei suoi autori di questo si tratti! Ma, vi è un ma inevitabile e indiscutibile. Blandire e sdoganare le pulsioni oscure di violenza, razzismo, autarchia, che vi sono in tutte le società, nel secolo scorso ha generato tragedie che sono andate ben al di là delle intenzioni di intellettuali e politici che, all’origine, le hanno in parte teorizzate. Il terrorismo dei nostri anni Settanta e Ottanta è stato sconfitto certamente dalle leggi speciali e dal pentitismo, ma direi soprattutto dall’argine che i partiti di sinistra (che ne erano stati l’incubatrice) hanno posto isolando il fenomeno. La nostra destra democratica, proprio affermando i suoi valori e la sua storia, deve evitare tentazioni populiste che sono una miccia non gestibile specialmente nei prossimi anni che vedranno la necessità di sacrifici individuali e collettivi. Abbiamo bisogno di ordine: non creiamo, però, nel nome dell’ordine, le condizioni per il disordine! Il gioco è senz’altro nelle mani dei partiti politici, ma la società nelle sue varie espressioni può e deve fare molto: nessuno di noi si può chiamare fuori.

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