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Da Mattei a Moro passando per Pasolini, tra fedeltà e lealtà internazionali

di Serena Pellegrino|

Di recente, mi ha fatto riflettere la conversazione di due militanti di “destra sociale” (esiste ancora? evidentemente sì) che più o meno hanno sostenuto: se non ti allinei con gli USA non potrai mai governare e prima o poi la paghi. Di fatto molti di noi hanno sempre affermato che avendo perso la Seconda guerra mondiale, nonostante la Resistenza, siamo diventati terra di dominio. Ebbene, è mia opinione che a distanza di più di settant’anni la sovranità del popolo italiano passa da decisioni del Governo, il quale risponde prevalentemente a “commesse” che giungono da tavoli extra istituzionali. Nemmeno il Parlamento riesce a essere egemone, approvando a botte di maggioranza (ormai bulgara) e di voto di fiducia settimanale, norme sempre più distanti dalla solidarietà sociale. Nell’Italia dei misteri, chiunque si sia opposto a tale “regime”, seppur democratico, ha pagato il dazio. Enrico Mattei, democristiano ed ex capo partigiano, voleva costruire con l’Eni, ente di Stato, l’alleanza petrolifera mediterranea e aprire al nucleare. Un “movimentismo” che diede l’impressione di voltare le spalle alle potenti “sette sorelle” petrolifere: ha pagato in uno strano incidente aereo il 27 ottobre del 1962, di ritorno dalla Sicilia. Il presidente della Dc Aldo Moro con le sue “convergenze parallele” e le sue aperture al Pci entrò in conflitto con Washington: ha pagato, rapito e ucciso il 9 maggio del 1978 dalle Brigate Rosse, dopo 55 giorni di prigionia in cui a informazione e controinformazione accadde di tutto. Anche l’inspiegabile. Bettino Craxi, segretario del Psi e Presidente del consiglio negli anni Ottanta ha pagato, apparentemente un po’ meno, dopo essersi impuntato con Sigonella, con il suo rifiuto a Ronald Reagan di consegnare alcuni terroristi ai marines che circondavano lo scalo siciliano della Nato… Pier Paolo Pasolini, il più grande “complottista” anticapitalista del secondo Novecento scrisse: “io so ma non ho le prove”… L’appunto 21, “Lampi sull’Eni”, del libro “Petrolio” non si è mai ritrovato, anche se i curatori dell’opera escludono l’ipotesi del furto, ma il suo corpo martoriato sì. Oggi, il nuovo grande oppositore del modello atlantista è Francesco. Un ricordo inscalfibile nella mia memoria. Quando è stata presentata l’Enciclica “Laudato sì” ero presente (unica parlamentare) e l’attacco che ha ricevuto da parte della stampa d’oltre oceano, ha dato il “là” a tutto quello che è avvenuto dopo. Papa Francesco, con quel testo, ha posto la questione del predominio energetico e dell’affrancamento dalle fonti fossili: in primis petrolio, carbone e in parte anche il gas. Lo scrive esplicitamente attraverso forti parole di accusa contro il modello occidentale che da più di un secolo sta distruggendo l’intero ecosistema. Da quel giorno Francesco non è più “l’immacolato” e la stessa Chiesa cattolica americana ha mostrato più di una insofferenza verso il Pontefice. Ma la Storia continua, per chi la vuole leggere, senza polemiche, sulla base di dati oggettivi.

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