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Biden e il ritiro dall’Afghanistan: rischi e conseguenze della “exit strategy”

di Germana Tappero Merlo|

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“No more Vietnam” è stato uno slogan ripetuto alla nausea da politici ma soprattutto militari statunitensi nel corso degli ultimi decenni ogniqualvolta, in un contesto di grave crisi, la mediazione diplomatica internazionale falliva e l’intervento militare diventava, quasi, un obbligo. A quello slogan è seguito “basta con le stupide guerre”, anche se così non è stato nemmeno nell’operato di chi lo aveva coniato in campagna presidenziale e lo ripeteva come un mantra, ossia Barack Obama. Perché di fatto, nell’ultimo trentennio, sono cambiati la natura e il modo di fare le guerre ma, in sostanza, gli Stati Uniti non hanno mai deposto le armi. È successo anche con Trump, dai più considerato un pacifista: vero, se confrontato con un George W. Bush e lo stesso premio Nobel per la pace, Obama. Il primo per gli sciagurati interventi con “boots on the ground” (letteralmente “stivali a terra”, presenza fisica in operazioni di polizia o militari) in Afghanistan e soprattutto in Iraq, il secondo con interventi più tecnologici (droni) ma non meno micidiali. Ma anche Trump ha il suo record di interventi con droni, anche se concentrati nel Corno d’Africa.

#Afghanistan #ExitStrategy #GermanaTapperoMerlo #JoeBiden

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