Auguri di Buon Anno
dalla Associazione La Porta di Vetro|
In poche righe non è facile descrivere e riassumere un anno di attività dell’associazione da cui sono emersi nuovi rapporti e sempre più intense collaborazioni: un elenco diventato davvero lungo, unica ragione per cui non citiamo tutti coloro che partecipano con percepibile senso di comunità alla vita della Porta di Vetro, proprio per non incorrere nel rischio di imbarazzanti dimenticanze. Un grazie di cuore a tutti.
La Porta di Vetro
Il 2021 ha visto aumentare sensibilmente il numero di lettori (che ringraziamo anche per lo spirito di “sacrificio” con cui accolgono i nostri quotidiani bombardamenti di WhatsApp) e di visualizzazioni ed è stato un anno durante il quale si sono organizzati incontri on line e dibattiti politici, cui hanno partecipato decine e decine di persone unicamente animate dalla passione per il dialogo e la riflessione.
La sintesi di un anno della Porta di Vetro è visibile sul sito. A voi tutti il giudizio. Commenti, analisi, articoli, rubriche, notizie, foto, titoli, raccontano con discrezione chi siamo e soprattutto che cosa proviamo e pensiamo dinanzi agli avvenimenti, al quotidiano cui dedichiamo la nostra attenzione con una continuità generata anche dall’iniziativa dei singoli, tutti legati dal comune volontariato.
Il 2021 è stato il secondo anno della pandemia da Coronavirus affrontato con estrema decisione e capacità dal nostro Paese, nonostante contraddizioni, inadeguatezze di sistema, scandali, ruberie grandi e spicciole, negatività che derivano sempre da situazioni di improvvisa e prolungata emergenza. In questi casi, la storia insegna che si passa dai mattacchioni “furbetti del quartierino” ai cinici e brutali “avvoltoi del dolore”. Nulla di nuovo sotto il sole, per cui è nuovamente la storia ad indicarci la strada da percorrere: affidiamoci alle priorità, come durante la Resistenza, quando l’imperativo divenne la cacciata dei nazifascisti, prima dell’assetto istituzionale da dare al Paese. Ora uniamoci per battere i virus e recuperare con pazienza e pari fermezza lo scetticismo di coloro che insistono nel rifiuto di leggere la realtà circostante (errare humanum est perseverare autem diabolicum).
Al resto si penserà dopo, all’uscita dal tunnel, con l’unico obbiettivo di ricucire i contrasti, ferite psichiche e sociali, che la pandemia avrà lasciato in eredità al nostro Paese come all’intero pianeta. E lo si dovrà fare con serenità, senso della misura, estranei a logiche di rivalsa e confidando anche nell’azione della magistratura, come si conviene in una società aperta e democratica.
Come siamo stati abituati di generazione in generazione, ci apprestiamo a scoprire il 2022 con la classica formula “buona fine e buon principio” che mai, come in questi ultimi due anni, è stata tanto sincera e poco convenzionale. Un augurio che ci porta per il nuovo anno a guardare istintivamente al Quirinale, al passaggio di consegne dal presidente Sergio Mattarella al suo successore. È uno snodo vitale in cui sono in gioco equilibrio politico, credibilità e immagine del nostro Paese. Il Parlamento avrà su di sé gli occhi dei cittadini italiani e il peso di una enorme responsabilità. Forse, diversa da qualunque precedente elezione: la scelta non può giocare, né si deve permettere di farlo, con la memoria storica, usando la riscrittura o peggio la manipolazione della storia personale e politica, recente e non, dei possibili candidati al Colle.
Michele Ruggiero
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