Amore e cervello: il legame è indissolubile o... quasi
di Giuseppina Viberti e Germana Zollesi
Amore e cervello sono strettamente legati fra loro? A questa domanda, che finora non ha mai avuto un’analisi scientifica, un interessante lavoro coordinato dal prof. Pärttyli Rinne dell’Università finlandese di Aalto in collaborazione con ricercatori tedeschi e pubblicato sulla rivista Cerebral Cortex (1) ha dato una risposta molto interessante.
Lo studio
Questa ricerca fornisce un quadro più completo dell’attività cerebrale associata ai diversi tipi di amore che sono stati suddivisi in sei categorie.
È stato studiato un gruppo di 55 soggetti (29 femmine,26 maschi) di età compresa fra 28-53 anni (media 40,3 anni) costituito da adulti sani senza uso continuativo di farmaci, di nazionalità finlandese con una relazione affettiva stabile da almeno 10 anni (media 11,9 anni) e almeno un figlio.
Categorie dell’amore
1) Amore romantico per il/la partner
2) Amore per i parenti (compresi i figli)
3) Amore per gli amici
4) Amore per gli sconosciuti
5) Amore per gli animali domestici
6) Amore per la natura
I ricercatori hanno analizzato con la risonanza magnetica funzionale il livello di attivazione cerebrale in risposta a diverse tipologie di sentimento amoroso che i partecipanti dovevano immaginare ascoltando frasi come “il gatto si accoccola accanto a te e fa le fusa assonnato”.
Le reazioni affettive scaturiscono dai gangli della base, nella linea mediana della fronte, dal precuneo e dalla giunzione temporo-parietale ai lati della parte posteriore della testa.
I livelli di gratificazione dell’amore
Le sei categorie dell’amore non producono nel cervello le stesse reazioni.
L’amore “compassionevole” per gli sconosciuti è risultato il meno gratificante e causa un livello inferiore di attivazione cerebrale rispetto all’amore nelle relazioni strette.
L’amore per la natura o gli animali attiva il sistema di gratificazione e le aree visive del cervello, ma non le aree definite del ‘cervello sociale’. Dall’attività cerebrale si può riconoscere chi possiede un animale domestico: l’amore per questi animali, infatti, accende più intensamente le aree cerebrali di chi li possiede.
Nell‘amore genitoriale, ad esempio, si osserva un’attivazione profonda nel sistema di gratificazione del cervello nell’area dello striato, questa risposta non è stata osservata per nessun altro tipo di amore. È emerso che l’amore per i propri figli genera l’attività cerebrale più intensa, seguito dall’amore romantico.
L’amore per gli amici, genera anch’esso una buona risposta cerebrale ed è molto gratificante. In una “graduatoria” della gratificazione cerebrale dei vari tipi di amore, abbiamo:
1) Amore per i figli e parenti stretti
2) Amore romantico
3) Amore per gli amici
4) Amore per la natura e gli animali (più evidente in chi possiede un animale domestico)
5) Amore per gli sconosciuti
Aspetti sociali della ricerca
Tutti amiamo (e chi non nutre questo sentimento è da considerarsi ad uno stato patologico di depressione) e tutti vorremo conoscere meglio questo sentimento, sia per un recondito desiderio di capire noi stessi, sia perché questo mondo ne ha molto bisogno. Di grande utilità risultano dunque gli studi che approfondiscono l’argomento ovviamente sperando che la razionalità fornita dalle rilevazioni delle risonanze magnetiche non tolga quel pizzico di fantasia e di pazzia insita nella materia.
Le due visioni non sono in competizione tra loro, anzi conoscere e prendere consapevolezza del fenomeno dovrebbe portare ad una maggiore responsabilità verso il partner, verso i familiari e verso la natura e gli animali. Non possono sfuggire le statistiche che rilevano come a fronte di una diminuzione degli omicidi provocati dalla delinquenza, aumentano in modo impressionante quelli fra le mura domestiche.
Dagli studi effettuati dalle neuroscienze occorrerà espandere in altri settori con un approccio interdisciplinare perché la materia coinvolge pressoché tutti gli aspetti della vita umana collegati alla convivenza civile ed è quindi doveroso che tutte le discipline offrano il loro apporto con l’umiltà di collaborare e senza la presunzione di dominare su quanto elaborato da altre scienze. Quello che emerge è che con l’aumentare del sapere si ha più consapevolezza, ma tutto diventa più difficile, ma non per questo si può rinunciare a crescere.
Note
1) Six type of love differentially recruit reward and social cognition brain areas.
Pärttyli Rinne e coll.. Cerebral Cortex, Volume 34,ISSUE 8,August 2024
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